SAN PLACIDO
Placido nasce nel 515 da Tertullo, della nobile famiglia Anicia, e da Faustina, originaria di Messina.
All’età di sette anni è affidato alla cura e alla formazione del patriarca san Benedetto che a Subiaco aveva fondato alcune comunità monastiche con una regola che poi prenderà il suo nome.
Il piccolo Placido, assieme al giovane Mauro, si distingue per obbedienza, bontà e carità, al punto che viene definito dagli storici, il prediletto del santo abate.
Per ben due volte è citato nei Dialoghi scritti da san Gregorio Magno. La prima volta è quando dall’abate viene condotto nottetempo in un luogo roccioso e aspro. In questo posto i due pregano per una notte intera affinché Dio conceda loro l’acqua necessaria per i bisogni di alcuni monasteri che stavano soffrendo un lungo periodo di siccità. La misericordia divina non tarda ad arrivare e lì dove i due pregarono insistentemente, per prodigio, spuntò una sorgente d’acqua a beneficio dei monaci e di tutti coloro ne avevano bisogno.
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Una plurisecolare tradizione vuole che, cresciuto in età e saggezza, Placido sia stato mandato a Messina a fondare un monastero secondo la regola di san Benedetto.
Qui, il 5 ottobre del 541 viene martirizzato nel corso di una incursione piratesca.
Agli inizi del Seicento, la devozione verso san Placido monaco e martire si diffonde in tutto il mondo cattolico. Biancavilla, accoglie con entusiasmo e vera fede il culto verso questo santo e nel 1602 riceve dalla vicina Abbazia di Santa Maria di Licodia l’insigne reliquia del braccio destro di san Placido. La festa per il santo è attestata già agli inizi del XVII secolo.
Il 23 settembre del 1709 il vescovo di Catania, Andrea Riggio, proclama ufficialmente san Placido Patrono di Biancavilla per averla protetta e scampata dal disastroso terremoto del 1693.
Da quel momento i biancavillesi si sono stretti al santo monaco con un legame di fede e devozione e hanno tributato a lui la festa più imponente e grande dell’intero anno.
Ancora oggi, tale festa ha inizio il 5 settembre con lo sparo dei colpi di cannone che annunciano il mese dei preparativi che porteranno ai riti del 5 e 6 ottobre. Nel corso dell’Ottocento a questa festa si volle aggiungere anche la processione dell’amata Madonna dell’Elemosina e in tempi più recenti anche quella di san Zenone, primo patrono della comunità biancavillese.
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